L’arte tecnologica dedicata ad Andy Warhol

Uomo e macchina si incontrano e danno vita a Andy Bot, una IA per onorare Andy Warhol

Si chiama Andy Bot la prima opera in serie realizzata dal connubio tra uomo e macchina, che vuole essere un omaggio all’icona della Pop Art Andy Warhol e alla robotica. Un artista e un braccio meccanico: sembrano due mondi lontani, ma nel progetto della startup Proximars palette di colori e codici programma lavorano in sinergia per creare qualcosa di assolutamente innovativo, opere d’arte non digitali in serie grazie all’interazione tra uomo e robot.

Fin dagli anni Venti del secolo scorso gli artisti hanno strizzato l’occhio alla tecnologia per realizzare le proprie opere. Ne è un esempio la serie Telephone Paintings di Lázló Moholy Naghy, in cui l’artista ungherese fece realizzare le opere trasformandole in una serie di istruzioni telefoniche. Oggi non si usa più il telefono e le istruzioni vengono inserite in un programma che comanda i movimenti di “Primus”, un braccio meccanico che con la delicatezza di un pittore traccia linee e definisce spazi seguendo l’idea dell’artista.

NO CURVES E IL PROGETTO PROXIMARS

Il progetto di Proximars, nato circa un anno fa, ha visto la sua prima realizzazione con No Curves, uno tra i maggiori esponenti internazionali della Tape Art, una forma d’arte che utilizza il nastro adesivo come strumento d’espressione.  L’artista, conosciuto per il suo stile unico e geometrico, si è cimentato con il braccio meccanico Primus dando vita all’opera in serie dedicata ad Andy Warhol.

Proximars sta così muovendo i primi passi verso la realizzazione di un ecosistema in grado di seguire le richieste e le fantasie degli artisti. Il fine è di creare multipli “speciali”, in cui l’opera non sia una semplice stampa o una serigrafia ma un lavoro in cui la creatività dell’artista e le potenzialità del mezzo siano integrate e cooperanti. L’obiettivo a breve e medio termine è di coinvolgere vari artisti per realizzare altre opere, soprattutto in performance live, ma sul lungo periodo l’idea è ancora più ambiziosa: utilizzare sistemi di intelligenza artificiale basati su algoritmi in grado di creare autonomamente un’opera d’arte senza alcun intervento umano.

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