Nel 2008 Satoshi Nakamoto inventa il Bitcoin, la moneta digitale che viene scambiata su Internet. La valuta protetta da chiavi di criptazione che ha eliminato il centralismo dal sistema bancario, ma favorito il cybercrime che opera al di fuori dei circuiti bancari.
Ma chi è Satoshi Nakamoto? Qual è la sua reale identità?
Nel 2016 Craig Wright confessa, un po’ come Tony Stark ammette di essere Ironman: «Sono io Satoshi Nakamoto». Non tutti gli credono, ma Andrew O’Hagan decide di intervistarlo, pronto a scoprire la nascita di questo personaggio inventato. E proprio quest’anno è uscito il suo libro “La vita segreta”, pubblicato da Adelphi.
Ecco, quindi, 5 cose da sapere sulla reale identità di Satoshi Nakamoto.
Tra tecnologia e hacking
Da bambino il nonno, che prestò servizio nell’esercito come ufficiale segnalatore, avvicinò Craig alla tecnologia e alla rete. Già in tenera età Craig imparò a scrivere del codice e, come Cappuccetto incontrò il Lupo, lui incontrò una comunità di hacker. Iniziò a scrivere giochi e hackerare quelli altrui, e quando divenne abbastanza bravo lo trasformò in un lavoro. Ovviamente per aiutare le aziende a difendersi dai cattivi!
Giochi di ruolo e cultura giapponese
Craig, nato nel 1970, era un vero appassionato di cultura giapponese e non c’è da stupirsi. In quel periodo molti anime divennero famosi in America. E nei successivi due decenni ci fu il grande boom di japanese culture in tutto l’occidente. Nell’intervista, interviene anche la madre di Craig, che racconta di qualche episodio della sua infanzia. A quanto pare la sua passione era talmente grande da andare in giro vestito da samurai. Con le famose geta ai piedi e una specie di collezione di katane. E non scordiamoci di Dungeons & Dragons, al quale giocava insieme ai suoi amici. Descritti come dei veri e propri nerd.
Arti marziali
Non potevano mancare le arti marziali nella sua vita, parte integrante della filosofia giapponese che tanto apprezzava. Da ragazzo si dedicò al karate, poi al judo e infine anche al ninjutsu. Ad attirarlo era la disciplina necessaria per affrontare queste arti del combattimento. E tornato da allenamento, spesso con le nocche rotte, si sentiva più forte. Contento di quella tenacia che costruiva passo dopo passo.
Satoshi Nakamoto, tra pokèmon ed epoca Tokugawa
Affascinato dall’epoca Tokugawa, Craig iniziò a leggere alcuni libri sull’argomento. Il suo insegnante di karate, poi, gli consigliò alcuni testi scritti da un mercante-filosofo, Tominaga Nakamoto. Famoso per aver criticato le credenze della sua epoca. E dalla sua filosofia decise di trarre l’idea per il nome, Satoshi, che significa cenere. Craig è convinto, infatti, che il nostro sistema debba essere abbattuto e poi ricostruito. Il Bitcoin per lui altro non è che la fenice, in grado di rinascere dalle proprie ceneri. La cosa divertente? Satoshi è anche il nome dato al protagonista dei pokèmon, tradotto in occidente con Ash. Un effetto collaterale che fa sorridere, perché Craig non sembra apprezzare molto Ash Ketchum!
Cyberpunk, il rapporto tra uomini e macchine
Concludiamo le curiosità su Satoshi Nakamoto, alias Craig Wright, con la sua idea di futuro. Il futuro si presenta sempre più tecnologico. Il bitcoin è solo una delle tante prove che dimostrano il nostro interesse per un mondo più smart e hi-tech. E se per molti il quesito continua a contrapporre uomini e macchine, una sfida pericolosa per capire chi vincerà, per Craig la questione è un’altra. Per lui non si tratta di dover scegliere, ma di arrivare a una simbiosi. Così da creare qualcosa di nuovo, di diverso.