Dopo il south working, ecco il mountain working: il comune denominatore è il lavoro agile, che consente di lasciare il traffico e lo smog delle grandi città per una nuova vita.
Una nuova forma di turismo che combina svago e lavoro
La pandemia ha accelerato la trasformazione del mondo del lavoro, e così si moltiplicano i casi di persone che scelgono di spostarsi in luoghi remoti per godere della bellezza della natura e si diffonde sempre di più anche una forma nuova di turismo, che combina la vacanza al lavoro. E una delle mete più ambite è la montagna, con i suoi paesaggi incontaminati. Nasce da qui ad esempio il Manifesto dello smart working etico di Courmayeur, che offre pacchetti turistici dedicati a chi sale in quota per lavorare. E così la funivia Skyway del Monte Bianco mette a disposizione una work station panoramica a 2.200 metri.
Non c’è smart working senza fibra
Quello che serve ai mountains workers è innanzitutto una connessione internet adeguata: ecco perché è fondamentale il lavoro di Open Fiber, che sta cablando in fibra ottica FTTH le aree bianche del Paese. Investire sulla banda larga e sul turismo è la strada per una ripartenza dopo gli anni difficili della pandemia, per offrire a una realtà come la Val d’Aosta nuove opportunità. Ne è convinto l’assessore regionale a finanze, innovazione, opere pubbliche e territorio Carlo Marzi, che considera il turismo un volano fondamentale per il rilanckio della Regione.
La banda ultralarga ai piedi del Monte Rosa
Il lavoro di Open Fiber è arrivato fino alla cittadina turistica di Ayas, ai piedi del Monte Rosa. Qui l’arrivo della banda ultralarga consente di offrire servizi d’avanguardia ai suoi ospiti. Ne abbiamo parlato con l’albergatore Jarno Venturini, che proprio ad Ayas gestisce due strutture ricettive.