Instant Future è tornato: è iniziata una nuova stagione per il programma tv dedicato al futuro, all’innovazione, alla tecnologia. Non mancheranno le novità: una nuova veste grafica e nuove rubriche per continuare a raccontarvi il mondo di oggi, e quello di domani. Ecco i temi principali affrontati nella prima puntata.
E-Health: l’ospedale a domicilio
L’Italia è leader in Europa per l’utilizzo di tecnologie digitali da parte di medici e sanitari. Tuttavia il nostro Paese è in ritardo sia sulla cartella clinica elettronica che sulla telemedicina, uno strumento che potrebbe risolvere il problema dei lunghi tempi di attesa per le visite. A frenare l’avanzata di queste tecnologie nel nostro Paese è anche il ritardo nella diffusione di una rete internet adeguata: per questo il lavoro di Open Fiber, che sta cablando in fibra ottica l’Italia, potrebbe dare un impulso importante al settore dell’e-health. Ne abbiamo parlato con Paolo Perfetti, Chief Information Officer, e Domenico Angotti, Head of Engeneering Open Fiber.
Cinema e tv? In verticale
Costerà 10 milioni di dollari e uscirà il prossimo anno “V2. Escape from Hell”, il primo blockbuster girato interamente in verticale. Dietro la macchina da presa ci sarà il regista e produttore russo Timur Bekmambetov, che porterà al cinema il formato delle stories di Instagram. Bekmambetov non è nuovo a sperimentazioni e contaminazioni tra il cinema e i media digitali. Ora, con questa nuova pellicola, il regista abbandona il classico formato panoramico del cinema per tentare la strada del racconto verticale, pensato prima di tutto per i fruitori di TikTok, Snapchat e Instagram. Gli stessi a cui si rivolge Samsung con la sua nuova televisione, The Sero, presentata al Ces di Las Vegas 2020.
Se il food si fa flat
Hai mai pensato di abbonarti…a un ristorante? Si chiama flat food, e si candida a diventare un trend dell’alimentazione, sulla scia di formule già collaudate come l’all you can eat.
L’idea del flat food si rifà alla tendenza in voga da qualche anno a questa parte in vari settori di consumo: dalle automobili, con il noleggio a lungo termine, fino all’intrattenimento e al gaming. La formula è sempre la stessa: un abbonamento mensile in cambio dell’accesso a una serie di servizi.
E così due ristoranti hanno lanciato l’idea: una quota mensile per acquistare un pacchetto di pranzi, cene o colazioni.
La moda green va di moda
Per fabbricare una singola maglietta servono 2700 litri d’acqua, e la produzione di vestiti e scarpe è responsabile dell’8% delle emissioni di gas serra nel mondo: numeri che rendono il settore tessile il più inquinante dopo quello petrolifero. E le previsioni per il futuro non sono incoraggianti: secondo il report “Global fashion: green is the new black” di Barclays, entro il 2030 sono attesi aumenti del 50% nel consumo di acqua e del 63% nelle emissioni inquinanti rispetto al 2015. Complice di questo trend il nuovo modello di business fast fashion, che punta su produzioni velocissime e prezzi bassi e che provoca un aumento esponenziale del numero di collezioni. Eppur qualcosa si muove, a partire dall’alta moda.