Robotica in sala operatoria, start up innovative, il futuro del food e dell’industria: in questa puntata del programma televisivo di Instant Future si lancia uno sguardo a 360 gradi sul mondo e su come l’innovazione stia cambiando la nostra società e la nostre vite, in ogni settore. Da quello del lavoro a quello della medicina. Questi i principali argomenti trattati nel corso della puntata.
Innovazione robotica medicina
L’ingresso della robotica in sala operatoria risale alla fine degli anni ’90, quando la società statunitense Intuitive Surgical lanciò il suo robot per la chirurgia assistita Da Vinci, in omaggio al genio di Leonardo. Da allora, il settore è in continua espansione: il mercato dei robot in campo ospedaliero vale più di 3,5 miliardi di euro, e le stime dicono che nel 2023 potrebbe raggiungere un giro d’affari superiore ai 12 miliardi di dollari.
Il robot Da Vinci, che dal suo primo modello di 20 anni fa si è evoluto diventando sempre più affidabile e preciso, è ancora oggi il più noto e il più diffuso: non si tratta di un robot autonomo, ma di un sofisticato strumento governato dall’uomo. Sono 111 in Italia e circa 5.000 nel mondo le piattaforme chirurgiche da Vinci, in molti ambiti considerate oggi più efficaci e sicure della chirurgia tradizionale.
Nel 2018, in Italia sono stati eseguiti 20.450 interventi utilizzando questo sistema. Anche i cittadini sono favorevoli all’ingresso di sistemi robotizzati in sala operatoria: stando a quanto emerso da un sondaggio Ipsos, il 74% degli intervistati ha espresso infatti una sostanziale “fiducia” nella chirurgia robotica, e il dato trova conferma nel 61% di chi ritiene che questo tipo di tecnologia possa portare dei vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale. Non molti hanno avuto esperienza di un intervento in chirurgia robotica (8%), ma tra questi il 93% ne ha dato un giudizio positivo.
Start up: l’archivio delle idee di Italian Factor
Il nostro Paese si è sempre distinto per aver dato i natali a geni visionari come Enzo Ferrari o Giorgio Armani. Due mondi diversi, con una cosa in comune: l’Italian Factor. Come loro ci sono numerose startup italiane che stanno spiccando il volo, con il loro sogno, per cambiare il mondo all’insegna dell’innovazione.
Per raccontare e celebrare l’ingegno del nostro Paese dando voce a chiunque stia realizzando un progetto innovativo, è nato il primo archivio italiano delle idee Italian Factor.
Instant Future ha dato voce a oltre 150 startup da tutta Italia, grazie alla collaborazione con PNICube: l’Associazione che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane, nata con l’obiettivo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza di provenienza universitaria.
Anche la tua idea, se lo vorrai, potrà entrare a far parte dell’archivio, in continua crescita, che raccoglie e racconta le esperienze di startup innovative italiane e dà voce a progetti all’avanguardia ancora da realizzare.
Bio a Km 0
Il biologico non è più un settore di nicchia, ma sta conquistando fette sempre più ampie di consumatori: è quello che emerge dal rapporto sul mercato italiano realizzato dalla società di ricerca Nomisma e da Assobio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici.
I numeri parlano chiaro: nel 2018 in Italia il comparto del biologico ha generato vendite per 3,5 miliardi di euro, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Una crescita che è trainata dalla grande distribuzione: +12,4% negli ipermercati e +33% nei discount. Il bio quindi non è più confinato ai soli negozi specializzati, diventando così più facilmente accessibile per tutti. Tra i consumatori intervistati, il 51% ha affermato di scegliere biologico perché più salutare, il 47% per motivi di sicurezza alimentare e di qualità, e il 26% per ragioni ambientali. I consumatori più attenti preferiscono quindi prodotti biologici e quando possibile a km zero e di stagione.
L’industria che guarda al futuro
Il futuro dell’industria è tracciato: innovazione, decarbonizzazione, sostenibilità sono alla base delle aziende di domani. Chi vuole essere competitivo deve avere il coraggio di investire nel cambiamento, perché, come diceva Enrico Mattei, il futuro è di chi se lo sa immaginare.
Ed è quello che sta facendo Snam, la principale utility del gas in Europa fondata proprio da Enrico Mattei: un’azienda che ha nel suo Dna la capacità di innovare e che vuole continuare a essere protagonista, in Italia e nel mondo.
Prima compagnia in Europa per estensione della rete di trasporto e per capacità di stoccaggio di gas naturale, Snam conta più di 3mila dipendenti e oltre mille fornitori e genera ogni anno 3 miliardi di euro di Pil. Numeri che la rendono una delle prime aziende in Italia.