Di reti e connessioni per includere e fare comunità, sport e tecnologia e soluzioni innovative per tutelare l’ambiente: sono solo alcuni dei temi trattati in questa puntata del programma televisivo Instant Future.
La rete per fare rete
La presenza di servizi e di infrastrutture adeguati è il primo passo da compiere per annullare le distanze e per offrire a tutti le stesse opportunità: da Nord a Sud, dalle grandi città ai piccoli borghi, dai centri alle periferie. Viaggia in questa direzione il piano di interventi di Open Fiber, che sta cablando in fibra ottica FTTH tutta l’Italia, per dare al Paese la possibilità di navigare in rete a una velocità al passo con i tempi. Open Fiber, a conferma della sua vocazione inclusiva, ha dato vita a una serie di progetti in alcune realtà particolarmente complesse del nostro Paese. Uno dei più suggestivi è quello che ha portato la fibra nel piccolo borgo di Arquà Petrarca. Nel programma le inetrviste ad Andrea Falessi e Domenico Angotti, rispettivamente Responsabile Relazioni Esterne e Head of Engineering di Open Fiber.
Sport 4.0: la tecnologia scende in campo
Dai primi replay video, passando per la goal line technology e arrivando fino al Var: la tecnologia è sempre più presente nei campi di gioco di diversi sport, dal tennis al calcio, e sono sempre più sofisticati gli strumenti a disposizione dei giudici di gara per evitare errori e uniformare i giudizi. Un’Intelligenza Artificiale ha inventato per la prima volta uno sport, lo Speedgate. E parlando di sport non si può non pensare alle Olimpiadi, l’evento per eccellenza e il più seguito nel mondo. Il prossimo appuntamento è a Tokyo 2020, con quelli che si preannunciano come i Giochi più tecnologicamente avanzati di sempre.
Case stampate in 3D per salvare l’ambiente
Architettura, design e tecnologia si fondono in una nuova concezione di casa. Stiamo parlando della casa stampata in 3D. Già da alcuni anni si stanno creando modelli di abitazioni realizzati tramite speciali stampanti tridimensionali. Nel 2018, a Massa Lombarda in provincia di Ravenna, è nata “Gaia”: una casa di circa 20 metri quadrati costruita dalla stampante di Wasp, azienda italiana leader del settore. Ma la vera punta di diamante delle abitazioni stampate in 3D si trova in Svizzera: è la “DFAB House” di Zurigo. Se pensiamo che il settore delle costruzioni è responsabile di quasi il 40% del consumo di energia e delle emissioni globali di Co2, possiamo dire che la stampa 3D è una delle migliori alleate per il pianeta: le case realizzate con questa nuova tecnologia infatti hanno il merito di ridurre drasticamente sia l’inquinamento, sia lo spreco energetico.
Più idrogeno più green
È l’elemento chimico più abbondante in natura, è un importante conduttore di energia e la sua combustione non produce inquinamento. Stiamo parlando dell’idrogeno, il combustibile del futuro, che si candida a un ruolo da protagonista nella grande sfida globale al cambiamento climatico. Difficilmente si potrà centrare l’obiettivo emissioni zero fissato per il 2050 senza puntare e investire su questa molecola.Entro quella data il consumo di energia in Italia potrebbe essere soddisfatto dall’idrogeno per il 23%: lo dice uno studio Snam-McKinsey, presentato in occasione dell’evento The Hydrogen Challenge, organizzato a Roma proprio da Snam, azienda leader in Europa nel settore delle infrastrutture energetiche. Durante i due giorni d’incontro, cui ha preso parte anche il premier Giuseppe Conte, l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà ha siglato un doppio accordo, con Israele e con il CNR, per rafforzare la ricerca sull’idrogeno e sulle nuove tecnologie innovative al servizio della green economy.