Fonti rinnovabili battono le fonti fossili: è questo lo storico traguardo raggiunto a livello europeo nel primo semestre del 2020. Un sorpasso che emerge dallo studio “Renewables beat fossil fuels” (“Le rinnovabili battono i combustibili fossili”) dell’agenzia londinese Ember, da anni impegnata nella redazione di uno studio annuale del settore energetico europeo.
Le energie rinnovabili in Europa
Nei primi sei mesi del 2020 le energie rinnovabili da sole hanno generato in Europa il 40% dell’energia elettrica totale, con un aumento dell’11%, mentre i combustibili fossili non sono andati oltre il 34%. Un sorpasso netto, trainato soprattutto da eolico e solare. La quota di mercato del carbone si è dimezzata dal 2016 ad oggi, dove è arrivato al minimo storico del 12% della produzione di elettricità nell’UE-27. Nel frattempo, l’eolico e il solare hanno aumentato la loro quota di mercato dal 13% nel 2016 fino al 21% nella prima metà del 2020, l’idroelettrico ha generato il 13% dell’elettricità, il restante 6% invece è stato generato dalla bioenergia.
I trend nei diversi Paesi europei
I numeri sono certamente incoraggianti ma c’è ancora tanto da fare, e ci sono grandi differenze tra i diversi Paesi europei. La Germania ad esempio ha registrato un crollo ma vede ancora il carbone in testa alle sue risorse energetiche, mentre la Francia continua a puntare sul nucleare. Troppo basse le quote di fotovoltaico ed eolico in Italia, nonostante le condizioni climatiche favorevoli di gran parte del Centro e del Sud. Basti pensare che nello sfruttamento di queste risorse l’Italia è solamente al decimo posto, mentre in prima posizione c’è la Danimarca, seguita da Irlanda e Germania: non certo Paesi con un clima mediterraneo.