Un milione di specie a rischio estinzione nel mondo

Tra le cause principali del rischio d'estinzione di queste specie, le trasformazioni del suolo e i cambiamenti climatici

Nella Giornata mondiale dell’ambiente che si è svolta il 5 giugno, e dedicata quest’anno al tema della Biodiversità, Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) fa il punto sul declino dell’integrità biologica a causa delle attività umane. Una situazione che viene definita grave a livello globale.

Specie estinte e a rischio in Italia

In Italia, nonostante gli sforzi per la conservazione, i trend degli ultimi decenni parlano chiaro: delle 672 specie di vertebrati italiani (di cui 576 terrestri e 96 marine), 6 sono ormai estinte e 161 sono a rischio estinzione (di cui 138 specie terrestri e 23 specie marine), pari al 28% delle specie valutate. Nei diversi gruppi di vertebrati terrestri e marini, la percentuale di rischio di estinzione passa dal 2% nei pesci ossei marini, al 19% nei rettili, 21% nei pesci cartilaginei, 23% nei mammiferi, 29% negli uccelli nidificanti, 36% negli anfibi, fino al 48% nei pesci ossei di acqua dolce. Le pressioni correlate ai cambiamenti climatici e la crescita dell’uso del suolo sono il maggiore driver del rischio di estinzione per le specie di flora e fauna valutate. Bene invece le aree protette: i sistemi di gestioni italiani sono in linea con gli standard europei. Dalla nuova strategia UE e dall’Accordo Mondiale per la Biodiversità, nuove opportunità per una maggiore tutela, ripristino e lotta alle cause di estinzione.

Biodiversità: la situazione a livello globale

A livello globale il quadro peggiora: secondo l’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services circa un milione di specie viventi (su un totale stimato di oltre 8 milioni) rischia di sparire per sempre, processo che potrebbe completarsi per molte di queste specie entro pochi decenni. Negli ultimi 120 anni l’abbondanza media di specie autoctone nella maggior parte degli habitat terrestri è diminuita di almeno il 20%; dal XVI secolo a oggi almeno 680 specie di vertebrati sono state forzate all’estinzione; oltre il 9% di tutte le razze di mammiferi domesticati si sono estinte e almeno mille razze sono minacciate di estinzione. La struttura, la composizione, il funzionamento degli ecosistemi di ogni angolo del pianeta, da cui la nostra e tutte le specie dipendono, si stanno deteriorando rapidamente: è rimasto “intatto” solo il 5% degli ecosistemi terrestri e marini della Terra.

I rischi per il futuro

Con la crisi della biodiversità, è a rischio la fornitura dei servizi ecosistemici, dagli alimenti al legno, dall’acqua ai medicinali, dalla regolazione del clima al controllo dell’erosione del suolo, dai valori ricreativi a quelli culturali. Le attuali tendenze negative dello stato della biodiversità e degli ecosistemi stanno minando il progresso dell’80% (35 su 44) degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, relativi a povertà, fame, salute, acqua, città, clima, oceani e terra.

La comunità scientifica avverte: nonostante gli importanti progressi a scala locale a globale gli obiettivi mondiali ed europei per conservare e utilizzare in modo sostenibile la natura e distribuire in maniera equa i benefici derivanti dalla natura, gli obiettivi per il 2030 e il 2050 non potranno essere raggiunti.

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