Olli, il bus stampato in 3D arriva in Italia

La casa cinese, tra i leader mondiali di vendite di smartphone, lancia il suo scooter elettrico

I mezzi a guida autonoma, cioè senza l’intervento umano, sono per molti il futuro. Così continua la sperimentazione. Qualche mese fa era stata la francese Navya a sperimentare, per una settimana a Merano, il suo modello di bus a guida autonoma.

Adesso arriva a Torino Olli, costruito in Arizona dalla Local Motors, che all’interno del Centro Internazionale di Formazione della Nazioni Unite trasporterà visitatori e dipendenti.

Come è realizzato Olli

Olli è un autobus a otto posti a guida autonoma. La particolarità di questo minibus è che viene assemblato nel corso di una giornata. Sì perché la Local Motors stampa gran parte dei componenti con una stampante 3D. Non solo, perché a progettazione di base, abbastanza semplice, ha ridotto il numero di fornitori di pezzi velocizzando le operazioni.

L’autobus è lungo appena 4 metri, per fare un confronto basta pensare che un Suv è lungo tra i 4,5 e i 4,7 metri. Il motore è elettrico con 50 chilometri di autonomia, mentre la velocità massima è di 45 km/h. A bordo, come detto precedentemente, nessun autista, solo un addetto alla sicurezza per valutare che tutto funzioni. 

L’apparato di sensoristica e telecamere è realizzato dalla società americana Robotic Research.

Il mezzo è tuttavia un veicolo artigianale che costa circa 300mila euro. Tuttavia adotta soluzioni innovative tali da superare uno dei maggiori limiti del settore automobilistico, lento nel trasformare un progetto in un mezzo vero e proprio con cicli che in genere prendo sette anni.

Dove circola Olli

Lo shuttle circola in un’area recintata, all’interno del campus delle Nazioni Unite, che riproduce segnaletica e viabilità delle strade cittadine. Compresa la presenza di altri mezzi e pedoni.

Un progetto attento all’ambiente, non inquina, e al sociale. A seguire un corso di formazione, per poi illustrare agli utenti il funzionamento del minibus, ci sono anche studenti e destinatari del reddito di cittadinanza.

Non si parla di farlo circolare liberamente per le strade cittadini, prima che questo avvenga ci sarà bisogno di una regolamentazione. Ma la sperimentazione va avanti e presto ci si potrà trovare a bordo di un autobus senza conducente.

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