Come funziona AirTag?
L’AirTag è un disco grande quanto una moneta. Si attiva e si collega al proprio smartphone tramite Bluetooth. Questa funzione permette di localizzare l’oggetto al quale è attaccato l’AirTag, dando informazioni precise sulla sua posizione in caso di smarrimento.
Con queste caratteristiche, il dispositivo AirTag diventa uno strumento utile soprattutto per chi, ad esempio, perde facilmente chiavi, portafoglio, borsetta o altri oggetti personali.
Il problema dello stalking
L’utilità di AirTag è indiscutibile, ma esiste un rovescio della medaglia. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati rilevati episodi di stalking legati all’utilizzo improprio di AirTag.
Proprio grazie alle sue piccole dimensioni, il dispositivo è stato nascosto nelle auto o nelle borse ed è stato utilizzato per controllare i movimenti delle persone a loro insaputa.
La rivista Motherboard ha scritto un articolo in proposito: in pochi mesi la polizia ha ricevuto almeno 150 denunce. Le persone hanno riferito di aver ricevuto notifiche sui propri device che segnalavano la presenza di un AirTag sconosciuto che le stava seguendo. In altri casi, le persone hanno trovato questi oggetti nascosti nei veicoli o hanno sentito il segnale acustico proveniente dal dispositivo.
Aggiornamenti Apple per risolvere il problema
Attraverso le notifiche e i segnali acustici che informano della presenza dei tracker, Apple ha cercato di rendere gli AirTag più sicuri.
Con iOS 15.4, ad esempio, è stato introdotto un nuovo avviso, una sorta di “disclaimer” mostrato in fase di configurazione. L’avviso pone l’accento sul fatto che il tracker è pensato esclusivamente per tenere traccia della posizione degli oggetti di proprietà dell’utente e non per altre finalità.