In attesa dell’evento che finalmente la mostrerà dal vivo, Audi ha pubblicato le prime immagini degli interni del Q4 E-Tron, il SUV completamente elettrificato. Un dettaglio in particolare ha suscitato l’interesse del mercato automotive: l’Head up display.
La realtà aumentata vista da Audi
Negli ultimi anni sono stati molti tentativi per rendere smart il parabrezza dell’auto, ma quello di Audi ha raggiunto un livello mai visto prima. Oltre a mostrare le indicazioni di guida tra cui quelle del navigatore, l’Head up display è in grado di simulare una perfetta fusione con l’ambiente circostante. Grazie alla realtà aumentata sembrerà di veder fluttuare, nello spazio di fronte al conducente, tutte le informazioni necessarie per arrivare a destinazione.
Come funziona l’head up display
Il cuore dell’head up display, il Picture Generation Unit (PGU), è collocato all’interno della plancia. Un display LCD a 60 frame per secondo, invia i fasci di luce a due specchi piatti, questi dirigono i fasci di luce verso un ampio riflettore a regolazione elettrica. Da qui, gli input raggiungono il parabrezza, che li visualizza nel cosiddetto Eyebox, orientandoli verso il conducente. I segnali che vengono spediti all’unità PGU sono elaborati dall’AR Creator, il dispositivo che elabora la realtà aumentata. Si tratta di un’unità di calcolo integrata nella piattaforma modulare di MIB3, presente su molte vetture dal 2020 a oggi. È in grado di elaborare le oltre 600mila linee di codice del software, incrociando le informazioni provenienti dalla telecamera posteriore, dai radar e dalla navigazione. Per comprendere la complessità basta considerare che la spedizione del primo Space Shuttle aveva “appena” 300mila stringhe di programmazione.
In attesa che questa tecnologia venga messa a disposizione anche su auto dai prezzi più abbordabili, non possiamo che essere felici del traguardo compiuto dalla realtà aumentata. Un passo significativo verso una guida a prova d’errore.