Tante le applicazioni per la sicurezza stradale grazie alla rete veloce e a città connesse

Il 5G e la fibra cambieranno visibilmente la vita delle persone. È un qualcosa di ormai acquisito, ma ci vorrà del tempo per avere città sempre più connesse. Le smart city sono il futuro prossimo, un futuro che già appare sotto gli occhi dei cittadini, anche in Italia. Delle tantissime applicazioni che possono incidere sulla vita di tutti i giorni, grazie al 5G, unito al Wifi connesso con fibra, ci sarà anche la sicurezza stradale.

Automobili connesse

Gli ultimi modelli di automobili sono un concentrato di tecnologia, non solo motoristica, ma anche per quanto riguarda i software. Molte sono le applicazioni che mensilmente le case automobilistiche inseriscono nelle loro vetture.

Oggi la tecnologia a disposizione consente di implementare i sistemi sulle automobili. Certo ancora le città, quelle italiane su tutte, non sono propriamente smart cities, ma si stanno studiando nuovi sistemi di sicurezza che sfrutteranno il 5G.

A Torino ad esempio, sfruttando la rete 5G, si stanno sperimentando dei sistemi che avvertono un’auto connessa quando un pedone si avvicina alle strisce pedonali o una bicicletta (necessariamente connessa a sua volta) viaggia lungo il percorso. O ancora, quando conviene rallentare per traffico intenso o cantieri in carreggiata. Informazioni che arrivano sul cruscotto prima che l’ostacolo sia in vista, con l’obiettivo di ridurre brusche frenate e rischi. 

In questo senso case automobilistiche e società telematiche e della telecomunicazione, stanno collaborando sempre più intensamente per ridurre i rischi sia degli automobilisti che dei pedoni. Nel momento in cui tutti sono connessi i dispositivi comunicheranno tra loro, avvertendo di alcuni rischi. Così non si avrà più il pedone che attraversa inaspettatamente, il computer di bordo lo segnalerà con anticipo consentendo all’automobilista di rallentare.

Cyber Tire

Ci sono sistemi che consentono di capire l’aderenza degli pneumatici. Ad esempio Pirelli a Torino ha connesso per la prima volta alle nuove reti mobili la sua Cyber Tyre, uno pneumatico che contiene un chip che misura accelerazione, pressione, temperatura e aderenza. Così, quando la gomma non sente una presa ottimale su strada, come nel caso di un acquaplano, spedisce le informazioni al veicolo che, a sua volta, può rimbalzarle a quelli che lo seguono, risparmiando il rischio di uno sbandamento. Un modo che può evitare gli incidenti stradali occorsi a causa di una scarsa aderenza.

Quando avremo le auto connesse

La tecnologia sta facendo passi da gigante, ma è il mercato a decidere quando e quali tipi di auto connesse si diffonderanno. Sì, perché non si parla solo di sistemi di sicurezza, già oggi si parla di automobili con guida autonoma. Per le automobili con sistemi di sicurezza integrati con il 5G, a breve il mercato farà uno scatto avanti. Probabilmente entro il 2025/2030 non ci saranno automobili (nuove) senza l’integrazione di questi sistemi.

Per quanto riguarda le automobili autonome il discorso è diverso. Ancora non si hanno dati precisi, e comunque la sicurezza è ancora un punto di domanda. Bisogna considerare che auto a guida autonoma andrebbero in strada con automobili guidati da essere umani. Questo è uno dei principali problemi, un Ia riuscirebbe a prevedere le manovre di persone in carne e ossa, con infrazioni del codice della strada connesse? Quando la risposta sarà sì, allora il mercato le accetterà e si avranno sempre più automobili autonome.

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