Voglio una Lamborghini Aventador. È questa la richiesta che Sterling Backus ha ricevuto dal figlio mentre giocavano insieme con la xBox al videogame Forza Motorsport. Detto fatto. No, il signor Backus non si è recato in concessionaria e l’ha comprata, spendendo più di 300mila dollari. Ma ha deciso di costruirsela da solo nel garage di casa.
E così ha acquistato una stampante 3D Creality CR-10 105, per un costo complessivo inferiore ai 1000 dollari e ha iniziato a stampare i pezzi per assemblare la macchina.
Come ha costruito l’automobile
Per realizzare i pannelli della carrozzeria ha attinto ai lavori della community GrabCAD, modificandoli per poterli adattare alla stampa 3D. Ha rivestito le stampe in fibra di carbonio, ricoprendole poi con resina epossidica. Lentamente, un pezzo alla volta, la carrozzeria ha cominciato a prendere forma. Le ore di lavoro sono state tante, il progetto va avanti da un anno, ma con meticolosità Sterling Backus ha portato a termine il compito (mancano solo dei dettagli per concludere l’opera).
Ovviamente le parti strutturali e il motore sono stati prelevati da un’altra auto, ovvero una Chevrolet Corvette del 2003. Il 5,7 litri V8 non è il V12 6,5 litri della Lamborghini ma Backus lo ha anche modificato aggiungendo due bei turbo.
Il tutto con un budget stimato di circa 20.000 dollari, quasi 20 volte meno del costo dell’originale. Il risultato è diverso dalla Lamborghini Aventador, come è giusto che sia in una produzione amatoriale, ma comunque l’automobile è funzionante ed è una buona imitazione.
Come è stato possibile?
Sterling Backus non è una persona comune, e questa prova non significa che chiunque, almeno per il momento, può costruirsi in casa l’auto dei sogni a prezzi ridotti rispetto alle originali. Il signor Backus, infatti, è Chief scientific officer ai KMLabs di Boulder, in Colorado e il professore alla Colorado State University.
L’idea, come dice sulla pagina Facebook del progetto, è portare la replica della Lamborghini Aventador nelle scuole americane, per avvicinare i ragazzi alla scienza e farli appassionare alle materie STE(A)M (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica), “per far vedere ai ragazzi quanto possa essere affascinante la tecnologia”.