Gli ingegneri di robotica del Georgia Institute of Technology hanno realizzato un bradipo robot: lento, proprio come un vero bradipo, ha il compito di mimetizzarsi nell’ambiente e monitorare i livelli di inquinamento, le specie a rischio e altri fattori di interesse per i ricercatori.
Slothbot, il bradipo robot
Si chiama SlothBot il robot che assomiglia a un bradipo, non solo nell’aspetto ma anche nelle caratteristiche movenze, non proprio scattanti. Stampato in 3D, il bradipo robot è alimentato da pannelli solari, quindi autonomo. Quando ha necessità di ricaricarsi, infatti, è in grado di muoversi per andare alla ricerca di raggi solari, senza bisogno dell’intervento umano.
Anziché spostarsi su ruote oppure in volo, come spesso accade per questo genere di robot, SlothBot striscia lungo un cavo d’acciaio tra le chiome degli alberi, silenziosamente e lentamente, proprio come un vero bradipo. In questo modo richiede pochissima energia, non disturba l’ambiente circostante e non rischia ribaltamenti o cadute.
Le prime missioni del bradipo robot
Nei prossimi mesi SlothBot sarà in azione presso l’Atlanta Botanical Garden, dove è in corso la sperimentazione di questo nuovo strumento di monitoraggio ambientale. Grazie al suo aiuto, gli studiosi potranno avere informazioni preziose sugli impollinatori, sulle interazioni tra piante e animali e su altri fenomeni difficili da osservare. Grazie alle sue osservazioni, SlothBot potrà quindi dare supporto nei progetti di tutela e conservazione degli ecosistemi in pericolo e in futuro potrebbe essere sfruttato anche in agricoltura. Terminato il test ad Atlanta, i ricercatori puntano a spostare SlothBot in Sud America per osservare la vita delle rane in via di estinzione e l’impollinazione delle orchidee.