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Il gruppo dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, coordinato da Arianna Menciassi, ha trionfato grazie a Hifusk

E’ andato a un team di ricerca tutto italiano il primo premio nella competizione internazionale “Kuka Innovation Award”, la competizione internazionale di robotica medica organizzata da Kuka, azienda leader nella produzione di robot industriali e collaborativi.

Il gruppo dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, coordinato da Arianna Menciassi, ha trionfato grazie a Hifusk, una piattaforma robotica per chirurgia a ultrasuoni in grado di affrontare esigenze cliniche che la chirurgia tradizionale non può risolvere. 

La combinazione tra robotica e ultrasuoni focalizzati si traduce in un trattamento chirurgico che è preciso grazie alla robotica e non invasivo grazie agli ultrasuoni mirati. Tra le tecniche chirurgiche finora disponibili, questa a ultrasuoni focalizzati ha tutte le caratteristiche per risultare il trattamento ideale per molte patologie che colpiscono gli organi interni. Non c’è infatti incisione, anestesia, sterilizzazione e ricovero in ospedale. Queste caratteristiche hanno permesso al progetto italiano di mettersi in luce in una competizione che ha l’obiettivo di sviluppare sistemi robotici in grado di interagire con gli esseri umani nel campo medico, per favorire diagnosi e terapie mirate ed efficaci.
Arianna Menciassi, alla guida del team di ricerca, ha spiegato come la robotica può dare un contributo essenziale per ridurre l’invasività delle soluzioni interventistiche, con un approccio sempre più mirato. In questa nuova frontiera dei trattamenti terapeutici, l’intelligenza artificiale e l’uso massiccio dei dati contribuiscono a migliorare sia le procedure chirurgiche che le scelte diagnostiche.
Grazie alla nuova piattaforma robotica Hifusk, l’intervento chirurgico può essere effettuato senza interrompe il respiro fisiologico del paziente, ma tracciando e compensando il movimento dell’organo bersaglio con il robot. La tecnologia è stata validata con test di laboratorio e presto potrà essere sperimentata in modelli animali in vista di una futura sperimentazione sull’uomo.

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