Se ne parla da anni, ma adesso il punto di svolta sembra arrivato: stiamo parlando della telemedicina. La pandemia ha dato un notevole impulso alla sua evoluzione, spingendo le aziende sanitarie a rimodulare rapidamente le modalità di erogazione dei servizi mediante l’adozione di modelli di cura ed assistenziali in grado di seguire a distanza non solo i “pazienti Covid”, ma anche per assicurare l’accesso alle cure a tutti gli altri pazienti, soprattutto i soggetti fragili e con patologie croniche.
Telemedicina: gli ultimi dati del settore
Secondo il report dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di Milano sono 222 le iniziative di telemedicina attive in Italia, con le visite a distanza che rappresentano quasi la metà dei servizi erogati. Pandemia a parte, l’introduzione di soluzioni digitali in ambito sanitario è fondamentale, soprattutto nei borghi più remoti e nelle aree interne del Paese, dove spesso accedere fisicamente ai servizi non è semplice.
L’importanza di una sanità innovativa per i borghi storici
La farmacista del borgo umbro di Parrano, Alessandra Devoti, ci ha raccontato l’iniziativa “Ambulatorio Sicuro”, un progetto voluto dal comune umbro che ha permesso alla popolazione di venir controllata durante una situazione difficile come la pandemia. L’evoluzione della telemedicina non può prescindere da una connessione internet efficiente, l’infrastruttura indispensabile per innovare in questo ambito e offrire sempre nuove soluzioni. A Parrano, l’iniziativa Ambulatorio Sicuro è stata attivata grazie all’arrivo della fibra ottica in FTTH di Open Fiber.