Microsoft, algoritmo al posto dei giornalisti

Tagli al personale di MSN e Microsfot News: un software prenderà il posto di 50 professionisti

Via i giornalisti, a selezionare le notizie ci pensa l’intelligenza artificiale. E’ questa la decisione di Microsoft, resa nota dal Seattle Times: non saranno rinnovati i contratti a circa 50 dipendenti, sostituiti da un software, e la stessa sorte toccherà ad altri 27 giornalisti nel Regno Unito. Alcuni dipendenti, parlando sotto anonimato, hanno infatti spiegato che il loro lavoro da giornalisti sarà sostituito dall’uso di software per identificare le notizie di tendenza tra quelle di decine di partner editoriali e per ottimizzare e aggiornare il contenuto, riscrivendo i titoli e aggiungendo fotografie o slide show.

Microsoft: scelta non legata alla pandemia

“Come tutte le aziende, facciamo una valutazione del nostro business su base regolare – ha dichiarato un portavoce di Microsoft in una nota stampa – Questo può implicare l’aumento di investimenti in alcune aree e, di tanto in tanto, la riduzione del personale in altre. Queste decisioni non sono dovute alla pandemia in corso”. 

In sostanza, una decisione che era già stata presa. Già da tempo i giornalisti di MSN e Microsoft News sono supportati nel loro lavoro dall’intelligenza artificiale, che si occupa di suggerire gli articoli potenzialmente più interessanti, selezionare le immagini e anche realizzare i titoli in ottica SEO, ovvero per migliorarne il posizionamento nei risultati organici dei motori di ricerca come Google o Bing.

Rischio fake news

Fino al 2013 il portale Msn offriva contenuti originali e collegamenti a notizie, meteo e sport, ma a partire da 2014 si è trasformato in un semplice aggregatore di notizie, senza produzioni originali. Gli editor e giornalisti quindi selezionano le news più importanti da differenti fonti e le ripropongono sui portali di Microsoft. Un lavoro che effettivamente può essere alla portata di un’intelligenza artificiale, ma restano alcuni dubbi: i software riusciranno a garantire uno standard editoriale elevato, e soprattutto a non cadere nella trappola delle fake news? Staremo a vedere.

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